Family Pterotracheidae
 
Firoloida Lesueur, 1817
 
  Firoloida desmarestia Lesueur, 1817 (3, 5) (*)
 
Pterotrachea Forskål, 1775
 
  Pterotrachea coronata Forskål, 1776 (3, 4, 5)
  Pterotrachea frederica (Lesueur & Peron, 1817) sensu Philippi, 1836 (5) (*)
  Pterotrachea hippocampus Philippi, 1836 (3, 5)
  Pterotrachea minuta Bonnevie, 1920 (3, 5) (*)
  Pterotrachea mutica (Lesueur & Peron, 1817) (3?, 5) (*)
  Pterotrachea scutata Gegenbaur, 1855 (3, 5) (*)
 
 
Note
 
Firoloida: Sabelli et al. (1992) riferiscono dell'esistenza di un sinonimo più antico di Pterotracheidae Gray, 1840: Firolidae Bruguière, 1829, basato su di un più giovane sinonimo di Pterotrachea, Firola Bruguière, 1791. In accordo con l'Art. 23b dell'ICZN si ravvisa l'opportunità di sottoporre il caso alla Commissione e si preferisce qui mantenere il nome Pterotracheidae, universalmente e coerentemente utilizzato da praticamente tutti gli autori.
Firoloida desmarestia: Specie frequentemente segnalata nel Mediterraneo sulla base del ritrovamento di conchiglie larvali in fanghi profondi. Tuttavia, gli esemplari viventi sono molto rari. Ciò fa sospettare che le segnalazioni effettuate sulla base delle conchiglie larvali siano erronee.
Pterotrachea: Le specie di questo genere sono di difficile determinazione su esemplari conservati in alcool o in formalina.
Pterotrachea frederica: Specie dubbia, attualmente ritenuta un sinonimo più giovane di Pterotrachea hippocampus Philippi, 1836. La ridescrizione fornita da Philippi (1836) suggerisce, tuttavia, che essa sia una specie distinta. È comune nello Stretto di Messina.
Pterotrachea minuta: Specie dubbia, probabilmente basata su esemplari giovanili di Pterotrachea hippocampus Philippi, 1836 (Seapy, 1985 - Malacologia, 26: 125-135).
Pterotrachea mutica: Malgrado la descrizione originale sia piuttosto carente, esistono ottime ridescrizioni basate su materiale vivente, che non lasciano dubbi sulla sua validità. È la specie più comune della famiglia.
Pterotrachea scutata: Esistono delle sostanziali differenze tra la diagnosi e l'iconografia originali e la ridescrizione proposta da Tesch (1949 - Dana rep., 34: 1-55), quest'ultima accolta, per riferimento, da tutti i successivi autori. Peraltro, un'entità corrispondente alla descrizione originale non è mai stata, a tutt'oggi, ritrovata.

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